Salì le scale, raggirò il difetto della serratura, tirando la maniglia mentre ruotava e clic! Ecco..una sensazione forte, odore acre di stufa e cenere, il rifiuto salì come conato, perchè alcune cose ti appartengono troppo, per farti star bene.
Aveva
bisogno d'aria, se ne andò nella stalla, e tra i rottami, scritte
vecchie di quindici anni: Amore ++, con un cuore sbilenco, ma grosso!
Ora Michela è madre, mentre lui, ancora alla linea di partenza, si
sentì marcire. Tentò pure di imbiancare le pareti, impossibile, la
pittura latte diventava grigia, passando dal pennello al muro. Era
agosto e il sole soffocava il pensiero nell'intonaco.
La
casa resistette ai suoi deboli colpi di bacino, sforzi vani, acqua
assorbita nel terreno di agosto.
Una
settimana / Due settimane / Tre settimane
I
rumori notturni, nel solaio e nei campi intorno, furono lugubri
litanie, riaffiorò il dialetto forte del nonno pazzo, l'odore del
vino da quattro soldi, e intanto lui, nel suo letto, si chiese perchè
proprio qui? Non chiuse occhio, neppure una notte.
L'introspezione si mise nel gesto, che racchiude già ogni risposta,
andava eseguito al meglio.
Elia
fece apnea nel mare dei dettagli, ogni particolare diventò tutto,
si drogò di solitudine, della sua solitudine che era riduzione
dell'ideale...
Elia,
prima di ripartire, scattò una polaroid della vecchia casa, tra gli
alberi, al sole di agosto di una campagna che urlava silenzio fin
dentro la sua testa.
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