La scopa su una sedia, anzi no, in realtà sono sul water, lui stringe forte quei seni come fossero limoni, quando tocca i seni a una donna avverte sempre un piccolo vuoto ( ha paura di sentire un nodulo, forse? ) lei geme e muove veloce il bacino, vuole concludere in fretta, sa che ci mette poco quando è così veloce.
Lei è seduta sopra di lui, di spalle, a lui va bene così, non vederla in volto, a lei pure, va bene per lo stesso motivo.
Lui, superato il baratro del pensiero del cancro della madre, riesce ad ottenere quello stato di erezione postadolescenziale, che è uno stato di grazia e potrebbe durare un lustro, gli piace scopare così, solo coi calzoni abbassati, punta i piedi coi talloni sulla base di ceramica dell'orinatoio, i liquidi di lei gli solcano la riga del sedere, la tiene per il concio dei capelli dietro obbligandola ad alzare il mento e ad aumentare la frizione del sedere sulla base del suo baluardo.
Questo "usarsi", prendere qualche minuto dalle pratiche dell'ufficio e farla venire due o tre volte, alla faccia del marito, del capo che non li paga da marzo o anche del Paese intero, che va a rotoli, nel mondo assicurativo, come ogni altro mondo, lo riempie di un'amara dolcezza, uno sconforto pacato che, col tempo, ha imparato a spalmare sulle lunghe ore ad inviare mail e a procrastinare telefonate a Londra, oppure ad Hong Kong.
Poi, di solito, lui viene nel lavandino, o se sono ispirati, le viene in bocca, si lava la punta dell'uccello col sapone da mani e si torna al lavoro.
Se poi lui le viene in bocca lei, di solito, ingoia, cosa che, lei gli ha detto una sera a una cena, riempiendolo di velato orgoglio e facendogli pagare il conto, non ha neppure mai concesso al marito.
Aspettano, si apre la porta: li interrompono sempre sul più bello
Lui si alza, si copre: - Donatella non...!
- Fate pure, qua dentro non fa più notizia a nessuno
Donatella Fabbron, l''impiegata delle pratiche commerciali coi clienti esteri prende un faldone dall'armadietto grigio chiaro e grigio scuro dei documenti vecchi, il faldone si apre un pò verso il basso, un foglio svolazza via, lei lo vede ma non torna indietro a raccoglierlo, forse non conta nulla.
Lui si appoggia al vetro della finestra, la vista fuori è tutta bianca, non ha nessuna intenzione di uscire per il pranzo, alle due, fa appena in tempo ad accorgersi di avere già il cazzo mezzo floscio, uno straccio tra due cosce pallide e glabre.
Lei si sta rivestendo, dice qualcosa sul fatto che lui le sporca sempre la gonna con le scarpe, lui pensa che lei ha un culo fantastico, che sfuma sul rosso verso il basso, ma quel culo non è il suo, quel culo torna sulla sua Smart e a casa da marito e figli, ogni sera, alle 18:00.
In quel momento lui è consapevole di non stare bene, lo è sempre stato, ma si accorge che, da quando scopano è la prima volta che non finiranno.
- Io devo andare in conferenza, ciao
Lei pare appena uscita di casa, è perfetta, mentre lui è ancora accasciato sul water, sempre più curvo, sempre più moscio.
Lei esce
Allora lui sentaedi non avere fretta, appoggia il naso al vetro freddo lascia un puntino.
Ripensa a sua madre, era una settimana che non lo faceva e fuori un ragazzo con un bassotto passa dentro a quel puntino.
In quel momento lui è consapevole di non stare bene, lo è sempre stato, ma si accorge che, da quando scopano è la prima volta che non finiranno.
- Io devo andare in conferenza, ciao
Lei pare appena uscita di casa, è perfetta, mentre lui è ancora accasciato sul water, sempre più curvo, sempre più moscio.
Lei esce
Allora lui sentaedi non avere fretta, appoggia il naso al vetro freddo lascia un puntino.
Ripensa a sua madre, era una settimana che non lo faceva e fuori un ragazzo con un bassotto passa dentro a quel puntino.
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