lunedì 23 gennaio 2012

Cassetto n°14


Cerco da qualche parte la mia intelligenza, non c’è, se n’è andata.
Fisso un punto della parete, fra il termosifone e il televisore, ha la consistenza della realtà e sussurra piano quello che non riesco a capire.
Ci sono alberi soffocati dall’edera ma la sofferenza delle piante non la posso immaginare.
Vorrei parlare una lingua trasparente e fare gocciolare i miei pensieri, farli assorbire dalla terra, farli evaporare al sole.
Ci vuole un’idea geniale per giocare con la felicità.
Un signore raccoglieva delle biglie, le posava sulla terra e le contava, poi ne cambiava l’ordine e  il numero rimaneva sempre lo stesso. Questo lo rassicurava e pensava che fossero più giuste di lui che non si poteva contare. Pensava ai gesti stupidi, alle parole sbagliate, ai sentimenti sconvenienti, all’irrazionale umano che porta all’errore, all’errore che rende il reale diverso dall’astrazione. Gli errori, un mondo di errori, che fanno valer la pena di vivere e di pensare. Gli errori che non sono sbagliati, forse sono scarti. Le contraddizioni.


Anita.

Nessun commento:

Posta un commento