domenica 1 aprile 2012

Cassetto n°28

Dalla fila per il check-in vedo passare sempre le stesse persone, il corridoio ne è pieno. Le hostess trascinano i gamboni stanchi, tutte abbracciate al loro cellulare, se seguono una traccia, un pensiero, mi piace pensare che sia un pò anche il mio. Credo cerchino un divano, un gatto e una zuppa, magari sollevare quei gamboni gonfi... hanno l'aria di non volere altro.
I divanetti su cui stavo sanno di essere vicini e arancioni, ma fingono di star lì per caso, se mi ci sedessi mi abbraccerebbero, ancora, come se fossi il primo. Un ubriaco con l'aria da pugile mi trottola davanti, spende tutto in Smirnoff, inveisce al cellulare, forse spento, penso che dev'esser ricco, per bere a certi regimi. 
Mi fermo a fissare l'uomo in pantaloni gialli, calvo, insicuro, la testa tanto lucida, da mostrarne la fragilità. Non gli voglio bene per nulla, neanche un pò. 
Non ballo con tutti loro, non sono un orso.

Nessun commento:

Posta un commento