lunedì 5 agosto 2013

Cassetto n°98

- Posso averne un pò? -
quel folle mi tende la mano, sotto l'acqua del lavandino, nel mio sogno. - Non c'è tempo dobbiamo abbracciarci - Mi dice e mi prende
Lo stringo, come può perdere tanto volume? Minuscolo, mi sta nel petto, addosso con gambe e braccia e sparisce piano, dentro me.
Scivola dalle braccia, è bava e cola via, a fili disinfetta -
- Dove stavi prima? - Gli chiedo
- Stavo nell'acqua, ti abbracciavo ogni volta: doccia, mare, in un taglio sulla mano, persino se piangevi. Tanto lo sapevi che ero lì, sapevi senza dire -
Mi viene in mente una serata estiva, correvo in un campo, disperato che non respiravo più, la mancanza del battito nel petto sterminate volte, avrò avuto sedici anni. Non potevo vivere, io pensavo perché non riesco più ad avviare il mio cuore. 
- L'hai ritrovato? Pazzo pensavi di poter vivere senza? - E mi guarda
- Io non me non accorgevo, cose che capitano a chi vive come me -
- Hai finito tutte le droghe, hai camminato tanto, provato a trattenere il respiro. L'hai trovato allora? -
- Si, ma non era dove doveva -
- Tanto non lo è mai -
- è troppo grosso -
- Vedrai che ci sta -
E dicendolo affondo ancora bene la faccia nel lavandino, entro nello scarico e sparisco via da questo brutto posto, via verso il vero paradiso. Il bene sta nel piccolo.
Un tubo-
lei -
le sua cosce -
Il mio cuore -



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