lunedì 18 febbraio 2013

Cassetto n°78

Non riesco a vedere chi parla alla tv, vorrei riuscire a spostare i miei piedi che oscurano per intero lo schermo. 
Cerco di arrivare dove la voce di mia madre non può raggiungermi, ma è sempre lei a vincere.
Per il suo bene deve fingere che tutto è come prima, dirmi di preparare le cose per il lavoro, stai attento per la strada, chiamami quando arrivi, la sua mente si è dovuta adattare ad un ordine, la mia no, sono sempre rimasto vigile, esploratore dell'immenso mondo che un dio piccolissimo mi ha concesso.
Sempre steso qui, da otto mesi, muovo appena il collo e qualche dito della mano sinistra, niente, i medici non lo sanno, non miglioro e devono fare delle analisi, hanno fretta, devono fare una cosa dall'altra parte della città, non possono star lì a spiegare, sono urgenze.

- La terra, quella grossa forma su cui oggi poggi il tuo bel sedere, sta per cambiare! -
Credo sia un geologo o un astronomo, quello che stanno intervistando, è calmo nel dirci che da oggi sarà finita, si, oggi la terra chiuderà i battenti.
Lo immagino con una smorfia quasi compiaciuta sotto i folti baffi grigi, come stesse aspirando un buon rum,  torbato e  fumoso, forse è stato il primo a capire, a dare l'allarme, non gli han creduto e ora quasi quasi la cosa gli fa piacere, di aver visto avanti, aver previsto.
- ...si, un pioggia di detriti spaziali, meteoriti, impatteranno a sud della Francia,  potrebbe essere un'area tra la Provenza e i Pirenei , l'impatto sarà comunque circoscritto a...  -
- ...non sappiamo cosa potrebbe succedere, non siamo pronti a gestire questo genere di eventi...-
- ...vi aggiorneremo, siamo in costante contatto con gli osservatori sparsi per il mondo... -
Le previsioni indicano collisioni tra le 20:00 e le 20:20, la stessa ora del mio incidente, otto mesi fa.
- ...non possiamo escludere perdite umane e ci preoccupano anche le implicazioni metereologiche, avrete notato l'insolito caldo di questi giorni...-
Seguo la linea della la morfina in circolo, il collo bloccato al soffitto, mentre questo autorevole scienziato ci assicura che oggi tutto cambierà, io le chiamo promesse.
Torna la voce di mia madre, corre e rimbalza come se dovesse arrivare a cena una squadra di parenti lontani, mi stringe, odore di soffritto:
- va bene, buon lavoro, basta che tu stia attento! -
La guardo senza emettere suono
- si, con la macchina, stai bene in mezzo alla strada e non usare il cellulare! -
Le scelte di cui disponiamo sono circoscritte, penso, lei si distrae, guarda la tv, quelle notizie le entrano nella testa, barcolla, vedo i grandi occhi color cenere sbarrarsi:
- oddio! - balbetta come guardasse il sole dritto, non lo schermo
- oddio cosa sta dicendo? -
- non è niente, stai calma, tanto non è niente -
Arriva aria calda dalla finestra, una brezza soporifera a febbraio, forse ci siamo suggestionati, forse è tutto a posto, fino a poco fa maledivo l'eternità ed eccola che si gira e viene a prendermi soffiando come un serpente rabbioso dall'alito caldo e impastato.
Muovo un dito, mi stringe le dita, lieve, allora siamo vicini, siamo atomi dentro il disastro, per altro mai così vicini e poi mai più. Fusi, innestati, che le cose che arrivano non potranno mai capire cosa c'era qui, di cosa si tratta. Aspettiamo insieme.

- non ti avessi fatto andare, quella volta -
- non è niente, stai calma, ora non conta  -

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